Sam Altman impugna fieramente lo scettro dell’hi-tech preparandosi a marciare sulle orme del predecessore Steve Jobs. Geniale, carismatico e consapevole, chi è il primo amministratore delegato di Open-AI?
È sempre più evidente: l’intelligenza artificiale è entrata a far parte delle nostre vite, seppur per i più, in modo quasi giocoso. Spopolano sui social le immagini incredibilmente verosimili create dall’AI, video con voci clonate e battute reinventate. Ma si è veramente consapevoli dello strapotere dell’intelligenza artificiale? Bisognerebbe essere degli ingenui per non comprenderlo, ma Sam Altman, co-fondatore dell’azienda che ha dato vita a chat-GPT, ingenuo non lo è.
Il genio della tecnologia, appena trentottenne, sembra essere ben consapevole dei rischi legati all’espansione dominatrice dell’intelligenza artificiale, conscio del fatto che basterebbe poco affinché questa sfugga al controllo umano. Noi comuni mortali ne abbiamo avuto un assaggio con la serie di successo Black Mirror, serie distopica sul lato oscuro della tecnologia, che a guardare ora, sembra tutt’altro che assurda. Eppure, Sam si dichiara orgoglioso del suo team e certo di poter gestire un qualcosa che lui stesso ha creato.
ALL’ETA’ DI OTTO ANNI ERA GIA’ UN PROGRAMMATORE ESPERTO, nel 2008 SAM ALTMAN OTTIENE IL TITOLO DI BEST YOUNG ENTREPRENEURS IN TECHNOLOGY
Sam Altman, classe 85, è nato da una famiglia di origini ebraiche nel Missouri e ha ben presto dimostrato le sue incredibili doti informatiche. Alla tenera età di otto anni programmava come un esperto e prometteva un futuro brillante, troppo brillante forse per essere limitato dagli standard universitari. Pare infatti essere una moda quella di abbandonare precocemente gli studi, per le personalità di spicco nel mondo della tecnologia e del business. Sam aveva iniziato a frequentare la facoltà di informatica alla Stanford University ma la lasciò nel 2005 senza conseguire il titolo. Giovanissimo e pieno di risorse, a 19 anni è il CEO e co-fondatore di Loop, socialnetwork che funziona in base alla geolocalizzazione. Da subito fronteggia traguardi e fallimenti, sviluppando una mentalità si geniale, ma anche consapevole e realista.
50 SFUMATURE DI SAM ALTMAN
Il gigante della tecnologia viene descritto come un abile oratore, capace di affascinare e coinvolgere il suo pubblico, al contempo è un uomo dall’incredibile attitudine per gli affari e per la politica, un’idealista che tiene ai principi etici. Sembra infatti non avere occhio solo per le ingenti somme di denaro che ruotano attorno ai suoi progetti, ma interessarsi particolarmente alla società e ai suoi sviluppi. In un’intervista dichiara di comprendere a pieno quelli che sono i timori di un possibile cambiamento epocale, ribadendo l’importanza di un uso conscio e vigile dell’intelligenza artificiale. Sam Altman pare bel lungi dall’essere un uomo freddo e calcolatore, dedito solo alla tecnologia, uno dei suoi hobby è quello di allevare agnelli a san Francisco, dove vive con il compagno.
IL LICENZIAMENTO DI SAM ALTMAN È DURATO BEN CINQUE GIORNI
A novembre del 2023 Sam Altman è stato protagonista di un intrigo tutt’altro che chiaro, che l’ha visto licenziato in tronco dall’azienda di open-AI, di cui è egli stesso fondatore, insieme ad altri membri. Ma cosa è successo? Era esattamente venerdì 17 novembre quando, senza preavviso, Altman è stato allontanato dal suo posto di lavoro, il motivo esatto non è ancora conosciuto.
Quello che invece si sa, e che ha generato non solo scalpore ma anche ironia, è il fatto che Sam sia stato reintegrato nel giro di appena cinque giorni, grazie anche alla lealtà del suo fidato schieramento. Più di 700 dipendenti hanno infatti manifestato contro l’accaduto minacciando lettere di dimissioni, dichiarando di rivolere indietro il loro capo. Gli autori del colpo di stato a quel punto non hanno potuto che fare marcia indietro, ordinando il reinserimento di Altman.
Il tutto senza conseguenze? Ovviamente no. Sam torna più forte di prima, forte di un enorme appoggio di cui si è più volte dichiarato soddisfatto, e detta le sue condizioni. La partnership con il gigante Microsoft, che destava alcune preoccupazioni data l’immensità dell’azienda di fronte alla più recente Open-AI, sarà più salda che mai.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: PESANO DI PIU’ I RISCHI O I BENEFICI?
L’intelligenza artificiale è con ogni probabilità il nostro futuro, dunque a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa ha più peso, i rischi o i vantaggi? Non c’è dubbio, l’AI potrebbe alzare notevolmente la qualità delle nostre vite, facilitare i servizi e gli spostamenti, avere un ruolo fondamentale nell’analisi dei dati e di conseguenza essere d’aiuto nella loro protezione. Enormi sono i benefici per le grandi imprese ma anche per il singolo cittadino.
Tuttavia, l’altro lato della medaglia è presto chiaro, da grandi poteri derivano grandi responsabilità e dunque, il rischio di abuso avendo a disposizione una risorsa così grande è possibile. Uno dei problemi a cui si deve far fronte è il concetto di responsabilità, quando tutto è svolto da macchine, che possono comunque incombere in errori, non è immediato stabilire di chi sia la colpa. Difficile comunque pensare di arrestare il progresso e dunque, non resta che avere fiducia, dopotutto, mi domando, c’è veramente una scelta?