La mostra che ricorda Carla Accardi a 100 anni dalla nascita, a Roma

La mostra che ricorda Carla Accardi a 100 anni dalla nascita, a Roma

Tra le figure di spicco dell’arte contemporanea del Novecento c’è sicuramente Carla Accardi, tra le prime donne astrattiste in un periodo artistico per lo più dominato da uomini. Il Palazzo delle Esposizioni di Roma manda in scena una mostra che ricorda Carla Accardi, a dieci anni dalla sua morte e a cento dalla sua nascita.

 

Una delle artiste più conosciute del panorama italiano e mondiale, attiva già a partire dalla fine degli Anni Quaranta, viene dunque celebrata e ricordata attraverso le sue opere in questa ampia retrospettiva, tra le più complete fino ad ora realizzate. È possibile vedere la mostra che ricorda Carla Accardi, inaugurata il 6 marzo, fino al 9 giugno 2024.

 

MOSTRA CHE RICORDA CARLA ACCARDI: LO STILE

 

mostra che ricorda Carla Accardi

 

Visitando la mostra che ricorda Carla Accardi, potrete approfondire il suo stile espressivo astratto, frutto di una sperimentazione in continuo divenire. La sua forma pittorica ha abbracciato il bianco e nero e il colore, ha lambito le lande del concretismo, la visione concettuale e la pittura ambientale.

Le sue linee sono scarne ed essenziali, moduli geometrici che viaggiano al di là del simbolismo. Non c’è significanza o messaggio intrinseco nelle sue opere. Manca l’allegoria o il sentimento di utopia della realtà stessa. I suoi dipinti sono segni che sulla tela rappresentano quello che sono, senza eccessive interpretazioni che coinvolgano il reale o l’universo immaginario.

Tra le sue prime opere compare la serie Scomposizioni del 1947, realizzata durante la sua permanenza nel collettivo Forma 1. Successivamente Carla Accardi dal colore approderà al bianco e nero come nei dipinti: Integrazione ovale, Integrazione colorata, Negativo Positivo, Duello interrotto.

La sua ricerca artistica si spingerà sempre oltre negli anni, come nei suoi alfabeti immaginari, nei quali il segno diventa purezza incomprensibile e penetrante, arrivando, oltre che a riutilizzare il colore, ad allontanarsi dalla tela per realizzare istallazioni e opere in materiale plastico, con l’utilizzo, ad esempio, dei fogli di sicofoil nei suoi Rotoli e Coni dipinti di vernice fluorescente.

Nella mostra che ricorda Carla Accarda è possibile vedere tutto il suo percorso artistico in continua evoluzione, anche quello che la ricondurrà alla tela negli Anni Ottanta.

 

LA MILITANZA FEMMINISTA

 

La mostra che ricorda Carla Accardi a 100 anni dalla nascita, a Roma

 

Per avere un quadro di insieme più ampio sulla mostra che ricorda Carla Accardi non si può prescindere dal menzionare la sua militanza femminista. Unica donna del gruppo Forma 1, la Accardi ha fatto suo il vessillo femminista anche all’interno delle sue opere, puntando sempre verso una chiara componente identitaria del suo essere donna artista.

In tal senso le donne nell’arte potevano e dovevano esprimere, al pari dei colleghi uomini, la loro libertà creativa, non necessariamente elegante e delicata, e muoversi altresì verso tutte le possibilità di espressione. Nel 1970 la Accardi fonda inoltre, insieme a Carla Lonzi ed Elvira Banotti, la rivista Rivolta femminile.

Nel 1976 invece, assieme ad Anna Maria Colucci e Suzanne Santoro e ad altre otto donne artiste, darà vita a uno spazio artistico tutto al femminile, la Cooperativa Beato Angelico. È di questo periodo, ed è presente nella Mostra che ricorda Carla Accardi a Roma, l’installazione – ambiente Origine, una delle opere che più trasfigura la sua militanza femminista, dove l’artista esplora i meandri della memoria all’interno di un ampio significato matrilineare.

 

LE OPERE DELLA MOSTRA CHE RICORDA CARLA ACCARDI

 

La mostra che ricorda Carla Accardi a 100 anni dalla nascita, a Roma

 

La mostra che ricorda Carla Accardi ha un imprinting antologico e attraversa tutta la sua produzione artistica, partendo dagli esordi fino alla sua morte avvenuta nel 2014. L’esposizione monografica è curata da Daniela Lancioni e Paola Bonani, e contiene circa cento opere, provenienti da collezioni private e pubbliche italiane e internazionali, dipanate in sette sezioni.

Il percorso della retrospettiva è articolato ispirandosi alla visione del rapporto tra spazio e opera d’arte dell’artista stessa e alla sua libertà della scrittura espositiva, così come l’aveva pensata in occasione dell’allestimento della sua personale del 1988 alla Biennale di Venezia.

La mostra che ricorda Carla Accardi è inoltre promossa da Assessorato alla Cultura di Roma Capitale e Azienda Speciale Palaexpo, ideata, prodotta e organizzata da Azienda Speciale Palaexpo e realizzata con la collaborazione dell’Archivio Accardi Sanfilippo e il sostegno della Fondazione Silvano Toti.

In questo viaggio cronologico attraverso le opere della Accardi si parte dai primi Grande Grigio Bruno e Materico con Grigi, andando verso il colore monocromatico di Verderosso e Violarosso. Sono presenti alcuni dipinti inediti in olio su tela, come Tenda e Triplice Tenda; le opere attraversabili e ambientali il Cilindrocono e Casa labirinto; le creazioni di stampo neo femminista; i dittici Grande nerobianco, Movenze notturne e Grande bianconero. È in mostra anche l’opera Si dividono invano, un fregio di 12 metri realizzato nel 2006 sul modello eseguito nel 1972 a Tangeri in Marocco.

È infine presente un ricco catalogo di 700 pagine della mostra che ricorda Carla Accardi, edito da Quodlibet e che contiene anche un’ampia letteratura critica sull’artista.

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