Un record senza precedenti quello della nostra Nazione: Italia prima per congressi organizzati! In cinque anni un’escalation che l’ha portata dal sesto posto alla vetta, seconda nel mondo solo agli Stati Uniti.
La nostra Nazione è una delle più belle al mondo, ricca di storia, cultura, e paesaggi mozzafiato. Non è quindi strano che venga scelta come mèta turistica e che, in cinque anni, abbia detenuto un nuovo record: Italia prima per congressi organizzati in Europa nel 2023.
Ebbene sì, secondo il report dell’ICCA-International Congress and Convention Association, la nostra penisola ha scalato le classifiche internazionali passando dal sesto posto al primo in Europa, mentre nel mondo è seconda solo agli Stati Uniti.
Italia prima per congressi organizzati: le città più quotate
Il report dell’ICCA si basa sul numero delle città che, nei vari Paesi europei, hanno ospitato meeting e congressi. L’Italia si piazza al primo posto del turismo congressuale, superando Spagna, Francia, Germania e Regno Unito, perché presenta il maggior numero di città presenti nella top 100. In ordine troviamo Roma al settimo posto con 40 convegni in più rispetto all’anno precedente; a seguire c’è Milano al 29° posto, Bologna al 47°, Firenze al 60°, Napoli al 66°, Torino al 78° e la nuova arrivata in questa classifica, Venezia, all’84° posto.
Queste città sono stimate e conosciute in tutto il pianeta, sia per le loro meraviglie artistiche e storiche – non dimentichiamo che l’Italia è la culla dell’arte e della letteratura –, sia per l’importante rete universitaria e scientifica che fa diventare il centro fondamentale di tutte quelle strategie messe in pratica dalla nostra Nazione come Italian Knowledge Leaders, in collaborazione con la CRUI-Conferenza deli Rettori delle Università Italiane.
Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia: Risultato storico
A esprimere il proprio entusiasmo per questo grande traguardo raggiunto dall’Italia è Carlotta Ferrari, presidente di Convention Bureau Italia.
Questo è un risultato storico per il settore e per il Paese. Se abbiamo raggiunto questo traguardo è anche merito di strategie coordinate di alta qualità come il nostro Italian Knowledge Leaders, il programma che valorizza le eccellenze italiane in ambito accademico, medico, culturale e scientifico, coinvolgendole nel mercato dei convegni internazionali – affermano dal Convention Bureau Italia –. Con un progetto che abbina i poli accademici, scientifici e professionali alla presenza diffusa di convention bureau e infrastrutture idonee, siamo riusciti a contribuire all’aumento del potere di attrazione del nostro Paese e il nostro è il Paese europeo che più di ogni altro sta accrescendo la propria influenza all’interno delle associazioni internazionali: un aumento di 86 board members rispetto al 2022. Incentivare la presenza di Knowledge Leaders italiani nelle associazioni aumenta il prestigio dell’Italia e porta grandi benefici economici, a partire dalla capacità di attrarre un numero sempre maggiore di congressi.
Per decenni, l’Italia ha osservato le nazioni concorrenti pianificare e implementare strategie a lungo termine per attrarre flussi turistici, con il settore congressuale che non faceva eccezione. Con l’avvento di Convention Bureau Italia dieci anni fa, si è scelto di valorizzare uno degli asset più significativi del nostro Paese: la capacità di offrire molteplici destinazioni ideali per ospitare congressi internazionali. L’approccio collaborativo adottato ha permesso alle varie località di superare insieme le sfide, condividere le pratiche promozionali più efficaci e innalzare gli standard qualitativi dell’offerta congressuale».
Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia: Bisogna investire nel capitale intellettuale italiano
Anche Tobia Salvadori, direttore di Convention Bureau Italia, ha illustrato cosa ha portato la nostra Nazione a diventare prima per congressi organizzati, proprio tramite l’Italian Knowledge Leaders.
Salvadori afferma infatti:
l’Italian Knowledge Leaders è nato contestualmente alla crisi del Covid-19 e ha puntato sull’investimento nel capitale intellettuale italiano, una risorsa inestimabile e in continua espansione. Il progetto ha fornito alle destinazioni obiettivi chiari e misurabili, confrontabili annualmente sia a livello nazionale che internazionale. Grazie alla generazione di lead, Italian Knowledge Leaders ha dotato le località delle risorse necessarie per sviluppare nuove candidature e attrarre congressi. La strategia coordinata di Italian Knowledge Leaders ha dimostrato che i risultati tangibili sono alla portata di tutti quando si opera con sinergia. Un contributo decisivo è venuto poi dal Ministero del Turismo, che ha riconosciuto il valore del progetto e ne ha sostenuto lo sviluppo.
E continua:
È anche importante sottolineare come l’approccio unitario e la visione condivisa abbiano permesso all’Italia di riscattarsi dalle difficoltà passate posizionandosi come leader nell’industria congressuale globale. La capacità di adattarsi e innovare, mantenendo al contempo un legame saldo con il ricco patrimonio culturale e storico, ha reso l’Italia una meta irresistibile per il turismo congressuale e accademico, consolidando il suo ruolo di faro nel panorama internazionale. Non dimentichiamoci che il turismo congressuale è un turismo di alta qualità – continua Salvadori– che porta grandi benefici all’Italia, sia materiali che immateriali, dall’ occupazione alla promozione del territorio, dalla destagionalizzazione all’incremento del prestigio, dallo scambio di conoscenze e ricerca al networking e le possibilità di affari, tutte le statistiche dimostrano che il nostro è un turismo che fa bene al Paese.