È sempre difficile accettare di invecchiare in un periodo in cui i modelli di bellezza di basano su un’eterna gioventù, con visi e corpi che rasentano costantemente la perfezione. Da qui ha origine la sindrome di Dorian Gray, una piaga sociale che va a braccetto con il narcisismo.
Quando la sua giovinezza se ne sarà andata, la sua bellezza la seguirà e allora improvvisamente si renderà conto che non ci saranno più trionfi per lei, oppure dovrà accontentarsi di quei mediocri trionfi che il ricordo del passato renderà amari più di sconfitte. Ogni mese che passa la avvicina a qualcosa di tremendo. Il tempo è geloso di lei e combatte contro i suoi gigli e le sue rose. Il suo colorito si spegnerà, le guance si incaveranno, gli occhi perderanno luminosità. Soffrirà, orrendamente… Ah! approfitti della giovinezza finché la possiede.
Ed è proprio dalla paura di invecchiare, come nell’opera di Oscar Wilde, che nasce la sindrome di Dorian Gray.
Da Oscar Wilde alla sindrome di Dorian Gray
Il ritratto di Dorian Gray è uno dei capostipiti del culto della bellezza e del narcisismo quasi patologico, un’opera con una morale cruda e severa. Ed è dal suo protagonista che nel 2000 è stato dato il nome alla sindrome di Dorian Gray. Ma di cosa si tratta?
In un’epoca in cui si combatte costantemente contro l’invecchiamento, e i modelli di riferimenti sono giovani con visi e corpi perfetti, i segni del tempo che passa portano inevitabilmente a una lotta interiore che può sfociare in una paura estrema di deformarsi e nell’attuazione di comportamenti pericolosi e lesivi.
Come, nel romanzo, il protagonista riversa questo terrore in un ritratto che inizia a invecchiare al suo posto, in modo da raggiungere l’eterna giovinezza, così nel mondo moderno si ricorre a mezzi sempre più estremi per non mostrare la propria età, lasciando spazio a una vanità eccessiva.
Cos’è e in cosa consiste la sindrome di Dorian Gray?
Altro non è che la manifestazione portata ad altissimi livelli del culto del corpo e della bellezza, alla ricerca di una giovinezza eterna che sfiora i limiti del patologico.
Uno psichiatra diede il nome a questa sindrome dopo un aumento considerevole di pazienti che si recavano da lui quasi in stato di panico e terrore, proprio a causa dell’inevitabile processo di invecchiamento.
Nei casi più gravi di questa sindrome, le persone che ne soffrono arrivano ad attuare comportamenti e pratiche altamente pericolose per arrestare l’invecchiamento. Si parla di numerosi, quasi eccessivi, interventi di chirurgia estetica, abuso di Botox e altre procedure che, se non tenute sotto controllo, possono portare seri danni o mettere in pericolo la salute.
Uno degli aspetti più importanti della sindrome di Dorian Gray è a livello psicologico. Chi non desidera rimanere giovane? Ognuno di noi sogna di potersi fermare tra i 20 e i 30 anni per sempre, ma raggiungiamo la maturità e la consapevolezza che il tempo passa e la vita va vissuta al meglio. Ecco, chi è affetto da questa sindrome, oltre a non accettare l’invecchiamento e ad anelare l’eterna giovinezza, si rifiuta di completare la propria maturazione emotiva, continuando a vedere la propria esistenza come se avesse sempre 18 anni. In poche parole è un eterno adolescente.
Sindrome di Dorian Gray: le caratteristiche comuni
Anche tu hai paura di soffrire di questo disturbo? Prima di andare in allarme, sebbene non esistano degli standard sui tratti che presentano i soggetti affetti, lo psichiatra ha individuato delle caratteristiche che, almeno apparentemente, sembrerebbero rappresentative di questa sindrome. Si tratta di alcuni schemi di comportamento abbastanza ricorrenti.
- Dismorfofobia: il terrore di deformarsi.
- Uso costante ed eccessivo di farmaci per rallentare l’invecchiamento o aumentare le prestazioni che con l’età si perdono.
- Rifiuto totale di accettare il naturale sviluppo di maturità emotiva e fisica.
- Abuso di azioni e interventi per modificare la propria immagine.
- Disturbi di personalità.
- Disturbi di ansia.
- Attuazione di comportamenti autolesionistici o autodistruttivi.
Molto indicativo di queste persone è la continua altalena tra l’illusione di trovare un metodo efficace ed efficiente per non invecchiare e la frustrazione data dall’incapacità di realizzare tale progetto, vivendola come un errore di intervento e non un disturbo della propria percezione.
Da Dorian Gray al narcisismo del 21° secolo
Le persone con la sindrome di Dorian Gray sono attanagliate da un vero e proprio terrore di essere rifiutati perché non rientrano nei canoni di bellezza che la società in un certo senso impone. In parte, queste persone non possono essere biasimate, dato che il corpo e il viso sono elementi di cui si tiene conto in moltissime realtà, anche aziendali, creando così disagi e disturbi. Soggetti ben strutturati non si inginocchieranno a tali dettami e non permetteranno di essere trattati come oggetti. Altri, come chi soffre di questa sindrome, decideranno di sottostare alle regole imposte per riempire il vuoto narcisista a causa del quale sottovalutano il proprio valore, ma ne attribuiscono uno enorme alle norme sociali.
Chi attua tali comportamenti tende a rifiutare sé stesso e a non accettarsi, e si uniformano ai canoni imposti dalla società per trovare esternamente l’accettazione che non trovano dentro di sé, obbligandosi quindi a diventare come vogliono gli altri.
Il narcisismo come modello culturale
Quante volte sentiamo parlare di narcisismo? Attualmente è una parola ricorrente nel nostro vocabolario e nella quotidianità. L’amara realtà dei fatti è che il narcisismo esite e si sta diffondendo rapidamente come modello culturale, trasportato nelle nostre vite da immagini e messaggi che tendono a esaltare in modo sproporzionato la bellezza fisica con modelli utopici e irraggiungibili. Ormai la nostra società è incentrata sulla cura maniacale dell’apparenza; l’avvenenza e la sessualità sono la chiave della felicità.
Ovviamente, i social media, i reality show incentrati sull’aspetto esteriore e altri mezzi che portano messaggi di perfezionismo favoriscono l’insorgenza di psicopatologie di derivazione narcisistica, come l’ossessione per il fisico perfetto – la vigoressia – o quella per il mangiare sano – l’ortoressia –, che ovviamente si aggiungono ai disturbi depressivi, dell’autostima e dell’affettività.
Dorian Gray, modello per eccellenza di un narcisismo sociale, rappresenta quindi un fenomeno che, al giorno d’oggi, è più attuale che mai.