Imprenditore e politico italiano, quattro volte presidente del Consiglio dei ministri: la morte di Silvio Berlusconi ha sicuramente lasciato il segno, come pure la sua intera vita. Nel bene e nel male, se ne parlerà sempre.
Sulla morte di Silvio Berlusconi e sull’uomo che ha lasciato il segno:
Vivere e desiderare che la vita sia buona, bella per sé e per le persone care. Vivere e intendere la vita come una occasione per mettere a frutto i talenti ricevuti. Vivere e accettare le sfide della vita. Vivere e attraversare i momenti difficili della vita, non lasciarsi abbattere dalle sconfitte e credere che c’è sempre una speranza di vittoria, di riscatto, di vita. Vivere e non sottrarsi alle sfide, ai contrasti, agli insulti, alle critiche, e continuare a sorridere, a sfidare, a contrastare, a ridere degli insulti. Vivere e sentire le forze esaurirsi, vivere e soffrire il declino e continuare a sorridere, a provare, a tentare una via per vivere ancora.
Non è mia consuetudine riportare discorsi di terzi o essere un ruffiano chierichetto della chiesa, quando quest’ultima risulta essere generalista, massimalista o devota al dio quattrino.
MORTE DI SILVIO BERLUSCONI. LA CERIMONIA D’ADDIO A MILANO
L’omelia dell’Arcivescovo della città metropolitana di Milano Monsignore Mario Enrico Delpini ha saputo esprimere le doti e la capacità della chiesa nel cogliere con attenzione, verità e semplicità il valore umano dell’uomo.
Altrettanto significativo la testimonianza della presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola:
Silvio Berlusconi è stato un combattente che ha fondato e guidato il centrodestra in Italia, un protagonista della politica per generazioni e ha contribuito a passaggi cruciali della storia europea e dell’Italia mai troppo lontano dalle polemiche anche in questa casa ma tutti qui lo ricordano per la sua generosità, il suo coraggio e il suo carisma. La storia discuterà il suo impatto ma l’uomo ha lasciato il segno.
Queste due testimonianze in sintesi ben rappresentano la completa grandezza dell’uomo e dello statista.
Senza dubbio un uomo vincente, imbattibile, un’araba fenicia, un’highlander che ha rappresentato molti ma mai tutti, la condanna inflitta ai grandi della storia.
Un uomo che è entrato nella vita di tutti noi e che ad oggi con la sua scomparsa ci lascia la malinconia di un’epoca che abbiamo vissuto e che non sappiamo quando avrà fine.
Un uomo che per molti ha rappresentato la speranza del proprio riscatto economico e sociale, della libertà, dello stile di vita, dove ogni sogno è possibile e raggiungibile.
Una vita tra belle donne, affermazioni, celebrità, ricchezza, fama, notorietà, popolarità, ma anche fatta di sconfitte, tradimenti, calunnie e persecuzioni.
Ha affrontato i gossip della propria vita privata e politica con la sua elegante ironia, raccontando quelle vicende che hanno caratterizzato quel personaggio che nessun autore nella storia letteraria ha saputo immaginare e raccontare nella sua completezza.
Per altri invece ha rappresentato un uomo soltanto da ostacolare e fermare.
Ma sempre Berlusconi era.